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La preoccupazione di Dio per i Suoi figli è dunque: la loro capacità di distinguere il bene dal male, la forza di volontà di fronte alle tentazioni, il ridotto influsso dello Spirito Santo su menti che sono ottenebrate da malsane abitudini di vita.

Lo scopo primario delle norme bibliche sulla salute

La spiritualità di una persona può essere pesantemente limitata da scorrette abitudini di vita, igieniche e alimentari. Questo è il motivo principale per cui Dio si preoccupò di dare delle leggi in questo settore. Dunque ATTENZIONE! La cura della propria salute... NON è un mezzo per rendersi santi agli occhi del Signore. - NON è una "religione della salute". - NON una "religione dell'egoismo" (la salute non viene sempre per prima). - NON è una divinizzazione della natura che invece "geme ed è in travaglio" (Romani 8:20-22 - L). - NON è un rifiuto aprioristico della scienza medica. - NON è un messaggio che può vivere di vita propria al di fuori dell'amore e della missione: amore per sè in vista di una migliore spiritualità e missione verso gli altri, alfine di dedicare le nostre migliori energie ed il nostro tempo (qualità e quantità di vita) a rendere un'efficace testimonianza, come Dio richiede ad ogni sincero credente. La preoccupazione di Dio per i Suoi figli è dunque: la loro capacità di distinguere il bene dal male, la forza di volontà di fronte alle tentazioni, il ridotto influsso dello Spirito Santo su menti che sono ottenebrate da malsane abitudini di vita.

Dunque, non ci si può guadagnare la salvezza mediante l'astensione da taluni cibi ed altre sostanze nocive (questo era piuttosto un concetto pagano). La salvezza è sempre per grazia (l'autocontrollo è un dono dello Spirito non una via per la salvezza), ma ovviamente quando lo Spirito Santo agisce sull'uomo, lo conduce all'ubbidienza di tutti gli aspetti della volontà rivelata da Dio. Come si cresce, a mano a mano, nell'amore, nella fede, e così via, così è giusto crescere anche nel dominio di sè (la temperanza appunto), senza trasformarlo in una pratica ascetica o in un motivo di vana superiorità o idolatria essa stessa! Anche se l'opera dello Spirito manifestata attraverso la temperanza riguarda gli aspetti esteriori della vita non inizia però dall'esterno, ma dentro di noi, dal cuore. Lo Spirito rende sante le nostre abitudini e il nostro stile di vita (dagli appetiti alle passioni, dai cibi ai pensieri), santificando il nostro cuore.

La temperanza è anche considerata dalla Bibbia un frutto dello Spirito Santo: "Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sè." (Galati 5:22 - Bibbia di Gerusalemme - La Luzzi traduce: "temperanza", la TILC: "autocontrollo"). Essa fa dunque parte integrante del messaggio evangelico e del suo insegnamento; inoltre il considerarla un "frutto" evoca la nozione di crescita, di maturazione progressiva e l'idea che sia qualcosa che possa essere coltivato e curato. Ma il frutto non è mai un obiettivo fine a se stesso. L'albero non produce il frutto per sè ma per gli altri. Se, umanamente, cerchiamo di raggiungere la temperanza per la nostra soddisfazione personale (per essere più sani e felici, per esempio), anche il nostro legittimo interesse per uno stile di vita cristiano potrebbe diventare un rischio e farci cadere nell'egocentrismo o nel legalismo. Potremmo facilmente allontanarci dalla guida dello Spirito per seguire abitudini umane. Soltanto quando la ricerca di uno stile di vita va oltre gli obiettivi personali della felicità, della bellezza o della soddisfazione e mira a un servizio migliore nei confronti di Dio e del prossimo, raggiunge una vera dimensione spirituale. Se leggiamo con attenzione i nove aspetti del frutto dello Spirito presentati in Galati 5:22, notiamo che quattro sottolineano le qualità spirituali fondamentali del credente: amore, gioia, pace e fedeltà; altri quattro descrivono le virtù necessarie nelle relazioni cristiane: longanimità, benignità, bontà, dolcezza (secondo la traduzione del Luzzi). L'ultimo descrive il rapporto del credente con se stesso: la temperanza, ovvero il potere di controllare i propri desideri e le proprie passioni, il potere di cui abbiamo bisogno per avere il sopravvento su noi stessi. Il termine greco letteralmente significa: "essere forti interiormente".]

BIBBIA E SALUTE