"Il Progetto Pedagogico "

Coordinatore psicopedagogico

Dott. Michele Rossi

 





Programmazione annuale delle attività socio-psico-pedagogiche

Anno educativo 2001/2002

Asilo Nido "AXEL" Ciampino

PREMESSA LA PROGRAMMAZIONE: IL VOLTO NUOVO DI OGNI COMUNITA' EDUCANTE

L'adozione consapevole del modello teorico e delle procedure operative della programmazione non rappresenta soltanto un'operazione di natura cosmetica, attinente il "vestito" esterno della scuola: un modo di codificare un'esperienza destinata a rimanere sostanzialmente immutata. Comporta al contrario una modificazione profonda della scuola stessa, della sua organizzazione strutturale e delle qualità dei sui percorsi formativi a partire dal ruolo (e conseguentemente dal livello di professionalità) richiesto all'insegnante.(Ghelfi D.,Guerra L.'93).

Ad un anno circa dalla presentazione della Programmazione annuale delle attività socio-psico-pedagogiche 2000/2001, siamo a rinnovare tale documento per il nuovo anno scolastico 2001/2002. Ancora una volta l'esperienza dello scorso anno ha portato grossi spunti di riflessione nell'applicazione di questo importante strumento operativo, fornendo sempre più elementi, sui quali lavorare e studiare. La programmazione socio-psico-pedagogica deve essere strumento fondamentale per l'operatore del centro d'Infanzia, per il genitore che osserva le attività che il proprio bambino svolge e per il coordinatore pedagogico che collabora, supervisiona, e controlla la qualità del "sistema educativo". "Per poter progettare al Centro d'Infanzia bisogna saper osservare. La progettazione dipende, infatti, in modo sostanziale dall'osservazione della quale si nutre e senza la quale non potrebbe sussistere. L'osservazione quindi, non può che intrecciarsi, accompagnandola in modo permanente, con la progettazione, in tanto in quanto è solo attraverso la conoscenza dei bambini e dei loro bisogni, visti nel loro divenire, che è possibile progettare interventi e risposte. Ciò è vero sia che si tratti di un progetto sistemico, che riguarda cioè il quadro complessivo del Centro d'Infanzia, che di un progetto focalizzato (una zona, un gruppo di bambini, un'attività, un solo bambino e così via). Ma se la progettazione al Centro d'Infanzia dipende in modo sostanziale dall'osservazione, la programmazione che a sua volta non può che muovere da un progetto, finisce essa stessa per intrecciarsi strettamente con l'osservazione. Osservare, progettare programmare sono perciò funzioni interdipendenti di un'equazione triadica e tendono a interagire tra di loro secondo un tipico meccanismo di feed-back. Ciò dimostra ancora una volta la complessità del lavoro dell'educatrice e la necessità che esso venga sostenuto in modo costante dell'intervento di esperti, lungo un percorso di formazione e di approfondimento delle competenze professionali sia sul piano personale che nell'ambito del gruppo di lavoro". Tutto questo è il pensiero di Mariapia Fini esperta di pedagogia, e in questo senso è opportuno sottolineare che i canali del processo formativo negli asili nido assumono molteplici significati e direzioni d'intervento, e l'insieme di queste vie portano al bisogno, di un coordinamento pedagogico che possa sviluppare un continuità dell'esperienza educativa, una formazione professionale ed infine l'acquisizione da parte dell'asilo nido dei contenuti del dibattito scientifico contemporaneo. Il ruolo dell'educatrice, considerato nella sua delicatezza e complessità, presuppone una formazione adeguata che va sostenuta in maniera permanente. Per un coordinatore pedagogico è pertanto fondamentale non solo indirizzare e sostenere tecnicamente il lavoro di tutti gli operatori dell'asilo nido, ma altresì organizzare e promuovere iniziative di formazione che, attraverso percorsi di ricerca, affinino la professionalità e garantiscano un costante aggiornamento culturale, che permetta alle educatrici di compiere le scelte più idonee per arricchire l'ambiente e le proposte che vengono fatte ai bambini. Pertanto, ogni proposta formativa è pensata ed organizzata sulla base di bisogni espressi dalle educatrici, in una logica che valorizzi le risorse umane e che determini una evoluzione condivisa e consapevole delle esperienze.

INTRODUZIONE

Programmare significa essere capaci di dare un senso alle varie occasioni e ai vari interventi educativi sulla base di precise scelte operative che non discendono dal caso ma sono conseguenti ad altrettanto precise consapevolezze di origine generale. L'asilo nido con funzione educativa passa attraverso un'idea psicopedagogica che sia in costante riferimento con i tempi, con i bisogni, e con i comportamenti del bambino. La programmazione sociopsicopedagogica è diventata già da diversi anni il punto di riferimento dell'organizzazione pedagogico-didattica del nido e non può essere fuori dal contesto educativo concreto; essa rappresenta l'aspetto operativo, scandito da precise fasi, quali l'analisi iniziale, la definizione degli obbiettivi la scelta dei metodi (attività e contenuti) e la valutazione. Questo richiede che tutto il gruppo educativo disponga di un atteggiamento di "ricerca" oltre che di strumenti adeguati sia di conoscenze teoriche, per poter verificare l'intervento educativo e i suoi obbiettivi. La programmazione è il perno metodologico su cui si deve impostare la realizzazione concreta del nido, nel senso che è attraverso di essa che si possono unificare dialetticamente tutte le esigenze che sul piano pedagogico si impongono proprio per dare modo al nido, e a ciascuna di esse, una struttura del tutto convincente. E' proprio da un incrocio sempre aperto e dinamico tra questi due punti, (gli obiettivi pedagogici generali e la conoscenza della realtà educativa) che si realizza la vera e propria programmazione. Riteniamo indispensabile chiarire cosa s'intende per programmazione: avere un metodo attraverso il quale impostare, attuare e verificare il lavoro che ci proponiamo di fare nella pratica educativa. Questo progetto è finalizzato a promuovere al meglio l'armonico sviluppo psicofisico del bambino. Elaborare un progetto educativo permette di avere obbiettivi graduali inseriti in un contesto generale, con eventi in maturazione, permette continui scambi trasversali con i soggetti del nido. L'ambiente, lo spazio e la sua strutturazione entrano in maniera decisiva nella programmazione. Un ambiente caldo, accogliente e allegro può trasmettere inizialmente al bambino, nel suo primo approccio con la struttura, sensazioni positive. Successivamente gli spazi strutturati (in rapporto con lo sviluppo psicomotorio dell'età evolutiva) permettono al bambino di "fare" esperienze e di affinare le proprie capacità. Vi sono altri elementi che devono essere considerati se si vuole effettuare una programmazione completa. I rapporti dei soggetti del nido e le cariche emozionali sono anch'essi parte integrante del progetto educativo. Il ruolo dell'educatore è quello di saper comprendere che ogni bambino, ha una sua specificità e quindi deve essere "avvicinato" in maniera soggettiva, suscitando in esso il senso della sicurezza, relazionando emotivamente ed affettivamente con lui per stimolarlo. Nel contempo il rapporto con il genitore deve essere improntato sulla fiducia e la chiarezza stimolandolo alla partecipazione alla vita del nido e alle attività educative. Il ruolo dell'operatore non è quello di sostituire il genitore ma di interagire con esso in quanto è necessario conoscere il ruolo della famiglia nella vita del bambino. I colloqui con i genitori sono lo strumento più semplice ed efficace per comprendere e conoscere le esperienze e i bisogni del bambino. Nella fase iniziale (l'inserimento) e, successivamente l'interscambio delle informazioni tra operatore e genitore garantiscono la continuità di interventi educativi tra nido e famiglia. Il periodo dell'inserimento o ambientazione del bambino al nido è da considerarsi momento fondamentale. La separazione dall'ambiente familiare è un passaggio critico e carico di emotività. L'intervento dell'operatore deve essere il più sereno possibile nel rispetto dei tempi e dei comportamenti del bambino e le informazioni che si ricevono dal genitore e la sua stessa presenza consente di comprendere le necessità di sicurezza e serenità in modo che il suo stare al nido diventi parte della sua vita in questa fase. Lo strumento di lavoro prioritario è l'osservazione. Osservare il bambino nel suo interagire, nel giocare, nel "fare", e osservare il genitore, i suoi interventi, i modi di rapportarsi con gli altri soggetti è per l'operatore materiale prezioso, elemento complementare all'interscambio di informazioni. Attraverso questo "guardare", in maniera attenta ciò che è la vita e le esperienze dei soggetti del nido, ci permette di conoscere in maniera consapevole quali sono i meccanismi dell'interazione dei vari soggetti. L'osservazione quotidiana del comportamento del bambino, consente di capire il rapporto educativo e le esigenze didattiche in modo da confrontare le sue esperienze e le capacità nella sua crescita. La Programmazione ha quindi una valenza essenziale, perché viene a stabilire e individuare in anticipo l'ordine, i criteri, gli strumenti per raggiungere gli obiettivi educativi finali indicati nel progetto educativo.

L'USO EDUCATIVO DELLA QUOTIDIANITA'

Le attività quotidiane sono raccolte dalla "Giornata tipo", strumento operativo che regola la routine del nido. Con "Giornata tipo" ci si riferisce alla gestione della vita del nido come l'entrata, l'uscita, il saluto, e momenti biologici di cura personale come l'igiene, l'alimentazione, il riposo. Anche i momenti funzionali come l'organizzazione degli spazi, la gestione di certi materiali, alcuni tipi di gioco ai quali più frequentemente si ricorre, sono inclusi in essa. Nessuno sembra contestare il fatto che inizialmente la maggior parte delle esperienze del bambino si strutturano ed organizzano durante i momenti quotidiani di routine. Per questo motivo, la programmazione educativa sarà sviluppata attraverso il piano di lavoro specifico per reparto, costruito con la collaborazione dei rispettivi gruppi di lavoro, che dopo aver preso visione degli obbiettivi generali della programmazione, dovrebbero prevedere tali momenti come componenti essenziali di attività e di interventi programmati. Attraverso le cure del corpo, che nella gamma varia delle routines rappresentano forse i momenti rituali più ampi ed evidenti, il bambino comincia a comprendere che il corpo è il mezzo del nostro comunicare. L'intima relazione che si stabilisce tra adulto e bambino nei momenti di routines, cioè nei momenti abituali di scambio, consente di elaborare un processo di tipo cognitivo determinato dall'apprendimento di modalità comunicative convenzionali e volto a sostenere per tempi più lunghi il rapporto. L'interazione delle sequenze serve ad organizzare la strutturazione della realtà. Secondo alcuni autorevoli esperti, la condizione indispensabile per inserire la novità è quella di assicurare e consolidare, attraverso la relazione, alcuni aspetti dell'esperienza, in termini di conoscenza e di appropriazione. Pertanto il gruppo educativo dovrà attenersi a tale scansione, per il raggiungimento degli obbiettivi generali.

GLI OBIETTIVI GENERALI CONDIVISI NELLA PROGRAMMAZIONE NEGLI ASILI NIDO

1. Sensibilizzare il gruppo educativo all'adozione di metodologie basate su scelte esplicative e condivise; 2. Riflettere su aspetti importanti dell'azione educativa e rivisitare processi e metodologie già applicate; 3. Lavorare e produrre insieme, al fine di rendere più coeso il gruppo; 4. Elaborare sempre nuovi strumenti di lavoro per qualificare il servizio rendendolo più visibile e coerente; 5. Progettare la continuità tra asilo nido e scuola materna. Sono stati inoltre definiti i seguenti contenuti: 1. La formazione permanente del gruppo educativo; 2. L'handicap all'asilo nido: (modalità di inserimento ed integrazione); 3. L'organizzazione degli spazi; 4. Il gioco dei ruoli dell'educatore; 5. Le attività ed il gioco; 6. Le routines; 7. Le feste. E' stata definita quindi la metodologia di lavoro: essa prevede momenti di approfondimento teorico ( che sarà fatto durante le ore di formazione pomeridiana del Gruppo Educativo) e momenti di scambio, confronto, produzione ed elaborazione dei contenuti pedagogici durante le attività giornaliere.

IL GRUPPO DI LAVORO

Il gruppo di lavoro è composto da 16 educatrici di ruolo, 5 operatrici addette ai servizi generali, di cui una cuoca ed una aiuto cuoca per entrambi gli asili, un pediatra ed il Coordinatore pedagogico. Al fine del mantenimento dei rapporti di legge bambino-educatrice, ci si riferisce all'istituto della supplenza e le educatrici supplenti collaborano nel lavoro programmato. Il numero degli iscritti previsto è di 64 bambini per asilo. E' necessario e fondamentale che gli adulti che lavorano al nido siano in grado di elaborare progetti e percorsi educatici condivisi da tutto il gruppo educativo. Lavorare insieme al nido con i bambini piccoli comporta anche la costruzione di un rapporto di lavoro basato sulla solidità del gruppo stesso, che deve distribuirsi le varie responsabilità perché anche questo diviene una realtà del progetto educativo impostato. Ogni adulto deve saper assumere un preciso atteggiamento di professionalità educativa: organizzare gli spazi le routines, il materiale, gli orari, gli inserimenti.

L'ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI

"...l'ambiente fisico trasmette al bambino, a livello conscio ed inconscio, la certezza di essere al sicuro. E inoltre la sensazione che avventurarsi all'esterno non costituisce un pericolo, perché l'avvenire per quanto difficile ha in serbo per lui la riuscita e non lo scacco" . (B. Bettelheim) Prendersi cura dei bambini piccoli significa costruire una buona relazione con loro, saperli osservare, rispondere alle loro esigenze, contenerli emozionalmente e quindi saper creare per loro un ambiente accogliente, ricettivo, che favorisca la loro crescita e, nello stesso tempo, li rassicuri e stimoli la loro creatività; in questo modo i bambini possono raggiungere una maggiore autonomia. 

REPARTO LATTANTI

Lo sviluppo del bambino durante il primo anno di vita è caratterizzato da una evoluzione continua, dall'acquisizione di molteplici abilità attraverso l'utilizzo da parte del bambino del "codice sensoriale" (vista,tatto,udito,gusto,olfatto). La percezione dunque, da generale e indistinta diventa sempre più specifica e raffinata, la relazione con l'adulto si consolida, soprattutto nei momenti di routine (cambio, pappa, sonno...) attraverso la comunicazione sensoriale. All'interno di tale rapporto il bambino avrà modo di trovare momenti di conferma piacevoli e rilassanti, attraverso i quali inizierà a strutturare la propria rappresentazione di se' in termini positivi. La dolcezza, l'accoglienza, l'ascolto e l'attenzione saranno sicuramente gli elementi fondamentali che qualificheranno la relazione. Per lo sviluppo senso-motorio e percettivo-sensoriale: Per il raggiungimento dell'autonomia e quindi dello sviluppo delle abilità motorie verranno proposti soprattutto giochi di movimento al fine di stimolare l'acquisizione dello schema corporeo della posizione eretta nonché della deambulazione. Dunque si cercherà di organizzare lo spazio in modo da creare un luogo adeguato, attrezzato con percorsi motori costituiti da materiali diversi e con livelli di difficoltà graduali, tali da favorire lo spostamento a carponi, e successivamente i primi passi se il bambino è pronto a camminare da solo. Per stimolare la sensorialità si utilizzeranno materiali didattici di diverso tipo (legno,stoffa,gomma,etc.) e verrà favorita la coordinazione oculo-motoria, sollecitando il bambino a prendere oggetti posti a diverse distanze. I bambini devono essere liberi di muoversi, di sperimentare le loro potenzialità e di acquisire nuove tecniche di conoscenza della realtà circostante. Attraverso l'uso della bocca e delle mani, che sono i principali veicoli di conoscenza ed interazione con la realtà, i bambini molto piccoli si relazionano con il mondo esterno e successivamente con l'acquisizione di nuove tecniche (il camminare carponi, l'arrampicarsi in posizione eretta etc.) si raggiungerà uno sviluppo sempre più armonico delle attività cognitive e motorie. Per lo sviluppo cognitivo: Secondo la teoria di Piaget (adattamento ed accomodamento), si proporranno al bambino sempre più stimoli per farlo giocare e sperimentare l'ambiente mediante tentativi "prove ad errori". Si provocheranno rumori di vario tipo e si faranno apparire e scomparire oggetti al fine di favorire l'evoluzione degli schemi mentali, già in possesso del bambino. Per lo sviluppo del linguaggio: I primi mezzi di comunicazione del lattante sono: la suzione, lo sguardo, il pianto, il sorriso. Nei primi mesi di vita repentini sono i cambiamenti rispetto a come il neonato comunica con il modo esterno, per esempio già a 4 mesi il bambino emette suoni che si avvicinano alle vocali aperte (A ed E), ed un mese dopo inizia la fase della lallazione (consonante+vocale), ad un anno circa nascono le prime sillabe. A 12 mesi nascono le prime parole nate dall'associazione tra oggetti e rumori, (cane/bau-bau). Le tecniche che si utilizzeranno sono di seguito elencate: Utilizzare frasi brevi e semplici; Utilizzare un vocabolario limitato composto da termini corretti; Avere sintonia con il livello espressivo del bambino; Ripetere le parole o le frasi correttamente e ben scandite. Per lo sviluppo della conoscenza di sé: Giochi vari a piacere dell'educatrice davanti allo specchio. Stimolazione dei rapporti spaziali: mettere un gioco vicino e lontano al bambino, stimolandolo a prendere prima uno e poi l'altro, etc. Per lo sviluppo sociale ed affettivo: Il bambino molto piccolo stabilisce il suo rapporto con l'ambiente soprattutto sulla base della fiducia che prova verso chi si prende cura di lui. Pertanto si evidenzia la necessità di rivalutare costantemente le importantissime azioni di routine quali il cambio, il pasto,come momenti di grande intensità affettiva e di profonda comunicazione.

 REPARTO SEMIDIVEZZI e DIVEZZI

Per il reparto dei semidivezzi e divezzi molta cura ed attenzione sarà rivolta al ri-ambientamento dei bambini che già dallo scorso anno frequentavano il nido ed ai nuovi bambini arrivati quest'anno. Le educatrici si occuperanno ognuna per il proprio ruolo alla presentazione delle varie attività che di volta in volta verranno offerte ai bambini come di seguito specificate: Per le attività linguistiche: Questa e la fase della libera espressione e comunicazione, la frase diventa più strutturata, il bambino comincia a parlare di sé, indicandosi con il pronome. Interpretare ed espandere le produzioni linguistiche ed arricchire i loro vocabolari, sono gli obiettivi da realizzare. Parlare con il bambino, ripetere la frase in maniera corretta e nei diversi contesti. Giochi di parole; Filastrocche: Canzoncine; Narrazione di favole; Ascolto della musica; Vedere delle videocassette; Presentazione delle marionette; Per le attività plastico-pittoriche: La creatività è elemento di fondamentale importanza nel mondo del bambino e tutte le sue attività devono essere costruite a tale fine. Obiettivo importante che si dovrà raggiungere è un buon livello di interazione oculo-manuale. Disegno con varie tecniche e prodotti Per le attività di manipolazione: L'uso di materiali manipolativi, tipo la creta, la pasta di sale da una parte e la composizione di puzzle, realizzazione di un collage dall'altra devono offrire al bambino la possibilità di esprimere tutta la sua creatività. Giochi con le mani; Puzzle; Collages; Sassi, acqua, sabbia, terra, farina, didò. Per le attività motorie: Questa è la fase del perfezionamento, della posizione eretta, della padronanza dei movimenti. Per cui l'obiettivo da raggiungere sarà un buon raggiungimento della coordinazione motoria fine. Giochi con la palla; Correre, saltare, far capriole, rotolare; Costruire percorsi motori attraverso l'utilizzo di materiale in dotazione all'asilo. Per le attività sensoriali: Obiettivo e il raggiungimento di un buon livello discriminazione tra gli odori, sapori, rumori, suoni, immagini, colori, caldo, freddo etc. Far conoscere al bambino gli elementi che lo circondano attraverso un lavoro sui cinque sensi Stimolazioni della percezione visiva; Stimolazioni della percezione olfattiva; Stimolazioni della percezione uditiva; Stimolazioni della percezione tattile; Stimolazioni della percezione gustativa. Per le attività cognitive: Presentazione delle cartelle montessoriane per le prime nozioni di matematica (unità e decina).

Le differenze di età tra i due gruppi di bambini saranno importanti per le educatrici al fine di proporre le attività con gradi di difficoltà diverse. Per il gruppo dei divezzi molta importanza avrà anche quest'anno il progetto di continuità educativa tra nido-materna e le uscite dal nido. Per il Progetto di continuità tra asilo nido e scuola materna sono stati già stati presi accordi con le scuole materne di Ciampino e nel mese di dicembre sarà organizzato un incontro preliminare fra il gruppo educativo del reparto divezzi ed i genitori dei bambini, per esporre in maniera più dettagliata le varie fasi del progetto che ci accompagneranno in tutto l'anno educativo. Si cercherà di coinvolgere il primo ed il secondo circolo didattico delle scuole materne statali sempre di Ciampino per rendere più completo il progetto stesso. Le uscite rappresentano dei momenti nella vita nel nido che spesse volte vengono investiti di grande significato sia da parte dei piccoli, sia dei grandi. Esse, infatti, offrono delle occasioni per promuovere esperienze di condivisione tra adulti e bambini, tra nido e famiglie. E' dunque importante che questi eventi siano oggetto di programmazione attenta a definire e a cogliere la valenza educativa di questi momenti. Per quest'anno le uscite saranno previste durante il periodo, fine primavera inizio estate.

l LABORATORI LUDICI

Il centro d'infanzia deve necessariamente porre il bambino in condizione di potersi muovere a suo agio in spazi non rigidamente delimitati e che gli consentano di agire in modo spontaneo e libero. Come la psicologia dell'età evolutiva ci insegna, le prime esigenze del bambino, sono quelle di utilizzare il proprio corpo in attività di manipolazione, prensione, composizione, scomposizione, sensoriali e motorie, per giungere a conoscere il mondo che li circonda. Successivamente la costruzione del pensiero logico avviene attraverso giochi che stimolino il bambino ad adoperare con progressioni intuitive il materiale a sua disposizione. I giochi di costruzione per composizione, gli incastri, le sovrapposizioni, le dimensioni, il colore sono base essenziale per una organizzazione logica dello spazio. L'analisi e il confronto delle relazioni tra azioni, oggetti e persone, sono la base per il raggiungimento di una sua autonomia; l'uso di elementi che possano metterlo a confronto con l'immagine di sé con quella degli altri, il suo vissuto affettivo con la realtà sociale per aiutarlo a costruire il suo equilibrio affettivo e le sua capacità di socializzare. I "laboratori ludici" sono costruiti per poter offrire ai bambini la possibilità di esprimere tutto il loro potenziale creativo, suscitando grande interesse; ciò è importante perché è proprio al nido che il bambino inizia il processo per la costruzione delle rappresentazioni menta,li.

ANGOLO DELLA PSICOMOTRICITA'

L'educazione motoria e sensopercettiva è passo fondamentale per acquisire gli elementi per muoversi negli spazi. Lo sviluppo armonico tra corpo e psiche è tappa primaria per ogni struttura educativa che si rispetti e attraverso l'uso di percorsi motori strutturati, il bambino imparerà ad arrampicarsi, saltare, dondolare, strisciare, camminare correre. Gli obiettivi saranno quelli identificabili nelle prime conoscenze dello schema corporeo unito, della coordinazione dei movimenti, dello sviluppo dell'espressione mimica e della stimolazione del senso tattile con discriminazione sensoriale. I bambini conosceranno il proprio corpo, i movimenti e gli atteggiamenti particolari dei soggetti da mimare (animali). Inoltre impareranno a discriminare le superfici (liscio-ruvido/freddo-caldo). Le operatrici creeranno percorsi psicomotori e realizzeranno veri e propri percorsi strutturati.

ANGOLO DEL "LABORATORIO AMBIENTALE

Qui viene raccolto il materiale relativo alle attività svolte nel giardino, oltre a richiamare l'attenzione sui ritmi della natura, sul ciclo vitale, sui fenomeni dell'ambiente naturale e ad essere opportunamente classificato, costituisce un'ottima memoria dei percorsi fatti, di come erano le piante prima che si trasformassero, di come erano i fiori... Si identificheranno i fenomeni naturali e atmosferici, si osserveranno gli elementi particolari della stagione e come cambiano; si chiameranno con il proprio nome gli elementi atmosferici e si inizierà ad osservare come ci si veste in base al tempo che fa. Si utilizzerà per questo del materiale povero che esiste nel giardino (legni, foglie etc.), varie tecniche pittoriche e di rappresentazione e si sfrutterà il giardino come osservatorio.

ANGOLO DEL LABORATORIO DELLA FAVOLA E DELLA DRAMMATIZZAZIONE

"Per imparare a destreggiarsi nella vita e superare quelle che per lui sono realtà sconcertanti, il bambino ha bisogno di conoscere se stesso e il complesso mondo in cui vive. Gli occorrono un'educazione morale e idee sul modo di dare ordine e coerenza alla dimensione interiore. Cosa può giovargli più di una fiaba, che ne cattura l'attenzione, lo diverte, suscita il suo interesse e stimola la sua immaginazione?" L'informazione audiovisiva come integrazione dell'opera educativa è ormai entrata da vari anni sia nelle case di ogni bambino sia nei centri d'infanzia e quest'anno sarà un supporto importante per la realizzazione di un angolo della favola. Si ascolteranno e vedranno delle belle fiabe e obiettivo importante sarà così riuscire a suscitare nel bambino interesse e senso di drammatizzazione che si potrà realizzare in un vero e proprio angolo della drammatizzazione. Ogni bambino si deve appropriare delle storie che ascolta ed impara, questo lo aiuterà ad affinare sempre di più il linguaggio e ad associare il nome, alla cosa giusta. Il laboratorio della drammatizzazione, il "teatrino" con il suo fascino, il suo richiamo è da sempre collegato alla curiosità del bambino. Mimetizzarsi, camuffarsi, acquistare sembianze diverse, farsi pianta od animale...la teatralità come educazione al cambiamento, ma anche come strumento di conferma dell'io nel cambiamento, di una sua fortificazione mediante la funzione e l'utilizzo del virtuale.

ANGOLO DEL LABORATORIO DELLE SONORITA'

Si creerà anche un laboratorio della musica, o un momento strutturato della musica. Il mondo dei suoni è un'idea che va al di là della musica. Talvolta il primo contiene la seconda, talvolta i due elementi coincidono; talvolta seguono destini e percorsi assolutamente separati. Il mondo dei suoni è per il bambino piccolo un'esperienza prettamente sensoriale, ricca di significati che investono la sfera emotiva. Proprio per questo occorre partire dal suono inteso nella sua globalità, qualunque sia la sua natura, indipendentemente dal suo rientrare in quegli spazi precisi a cui ognuno di noi attribuisce il nome "musica". Per la costruzione di questo angolo vorremmo coinvolgere tutti quei genitori interessati alla musica, che non solo potrebbero offrire un contributo da esperti, ma anche aiutare le operatrici ed i propri figli alla realizzazione manuale, per partecipare così, attivamente alla vita del nido.

ANGOLO DELLE ATTIVITA' ESPRESSIVE

Il gioco simbolico, rappresenta un insieme di elementi di cui il bambino se ne nutre costantemente e non ne può fare a meno. L'apprendimento del parlare, dello scrivere, sono strettamente legati al vissuto socio culturale dello stesso. Un ambiente scolastico ricco di stimolazioni, unitamente alle capacità dell'educatore, permetteranno però al bambino di acquisire tutte quelle capacità psicomotorie e quelle competenze lessicali, necessarie per un sano sviluppo.

LA FORMAZIONE PERMANENTE

Per il Gruppo educativo sono previste per tutto l'anno scolastico due ore di formazione mensili, a partire dal mese di settembre per concludersi durante il mese giugno. La formazione seguirà un percorso programmato sia in termini di date che di contenuti. Saranno organizzati incontri che riguarderanno la modalità di rapporto bambino-educatore, i vari processi educativi, nozioni di psicologia dello sviluppo cognitivo, dinamiche di gruppo. La novità formativa che quest' anno sarà introdotta prevedrà per l'intero gruppo educativo un ulteriore percorso di formazione, se vogliamo parallelo a quello "istituzionale", che verrà individuato come, il "gioco dei ruoli nella dimensione asilo nido", una opportunità nata dall'impegno costante nell'individuare quali possano essere i maggiori bisogni formativi per migliorare sempre più le nostre capacità professionali e di lavoro d'equipe.

PROPOSTE DI ATTIVITA'.

Il patrimonio culturale che ciascun bambino porta al nido rappresenta un elemento di grande sviluppo socio-emotivo che è alla base della vita negli asili ed è anche per questo che le famiglie sono sempre invitate ad intervenire attivamente alla vita scolastica.

Momenti di coinvolgimento al nido, fra i bambini, il gruppo educativo e i genitori sono fondamentali affinché si sviluppi un benessere psichico e sociale, in modo da costruire una comunità educante che socializzi le sue esperienze di vita ed impari a conoscersi, a convivere, a lavorare ed a divertirsi insieme. La festa di Natale, la festa di Carnevale e la festa di fine anno, saranno prova dell'impegno assunto. Molta importanza sarà data agli incontri con i genitori che con cadenze trimestrali saranno organizzati dall'asilo. Per gli approfondimenti ed i riferimenti bibliografici si farà riferimento al Coordinamento Pedagogico che sarà ben felice di accogliere ogni richiesta. Buon lavoro a tutti.