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GLI EFFETTI DELLA CASTRAZIONE SUL COMPORTAMENTO DEL CANE

 

Curato da L.Notari

Nella nostra società i proprietari di cani si trovano sempre più di fronte all’esigenza di riconoscere le proprie responsabilità riguardo al comportamento dei loro animali, sia dal punto di vista etico e morale che legale.

Conseguenza di questo nuovo atteggiamento è una maggiore attenzione nei riguardi dei problemi del comportamento e del benessere animale nel senso più ampio.

Mentre la sterilizzazione delle cagne viene ormai comunemente accettata come mezzo per prevenire le nascite e per evitare i problemi pratici e comportamentali legati all’estro, la castrazione del cane è spesso percepita come un atto violento e "snaturante" nei confronti del cane maschio.

In questo articolo verranno esaminati i diversi motivi per cui la castrazione viene consigliata e i possibili effetti sul comportamento del cane e sul suo benessere in generale.

  1. PERCHE’ CASTRARE?

1.1 Per problemi di salute

Il veterinario curante può consigliare la castrazione per problemi legati all’apparato riproduttore maschile come malformazioni, tumori testicolari, ritenzione dei testicoli , tumori o malattie prostatiche. Anche alcuni tipi di tumori delle ghiandole anali possono indurre il veterinario a consigliare la castrazione.

1.2 Per prevenire nascite indesiderate

Cani maschi interi possono scappare da recinti e cortili e accoppiarsi, aumentando il rischio di nascite indesiderate di cucciolate . Inoltre la convivenza con femmine intere ( di altra razza, destinate alla riproduzione) rende difficile impedire gli accoppiamenti.

1.3 Per problemi di comportamento

Castrare per problemi di comportamento, come ogni altro atto terapeutico, necessita prima di tutto di un’indagine in modo da definire le motivazioni all’origine del problema e la dinamica di sviluppo del problema stesso.

Molti proprietari lamentano che i loro cani cambiano radicalmente fra i 6-7 mesi e i tre anni di età. L’insorgere, improvviso o graduale, di comportamenti inaccettabili come l’aumento di aggressività verso gli altri cani, la disobbedienza, l’aggressività verso le persone della famigli o gli ospiti, l’urinare in casa alzando la zampa sono le lamentele più comuni.

La speranza di molti proprietari è che la castrazione risolva tutti questi problemi facendo tornare il loro cane quello che era da cucciolo o trasformandolo nel "cane ideale": buono, affezionato, obbediente, pulito e tranquillo.

Purtroppo questa speranza non sempre (o meglio, raramente) diventa realtà: GLI UNICI COMPORTAMENTI CHE POSSONO VENIRE MODIFICATI DALLA CASTRAZIONE SONO QUELLI SESSUALMENTE DIFFERENZIATI. Gli altri comportamenti comuni ad entrambi i sessi possono subire delle variazioni solo indirettamente. La spiegazione di queste affermazioni verrà data nel proseguo dell’articolo. 

  1. QUALI SONO I COMPORTAMENTI SESSUALMENTE DIFFERENZIATI?

I cani hanno comportamenti comuni ad entrambi i sessi come scodinzolare, abbaiare, giocare, e comportamenti tipici del sesso a cui appartengono. Per esempio le cure materne sono tipiche della cagna mentre marcare il territorio con le urine, andare alla ricerca di una femmina e montare sono tipici del maschio .

Molti comportamenti, sia quelli comuni ai due sessi che quelli sessualmente differenziati, sono considerati inopportuni, fastidiosi o pericolosi dai proprietari. Fra questi "comportamenti problema" dobbiamo distinguere comportamenti che sono normali ma sgraditi e comportamenti anormali.

Tra i comportamenti sessualmente differenziati del cane maschio considerati sgraditi ma normali dal punto di vista etologico possiamo citare la marcatura con urine, l’aggressività fra maschi, la ricerca della femmina, il montare e la possessività nei confronti della femmina.

Vi sono poi forme di comportamento derivate da questi comportamenti tipici del maschio che non rientrano completamente nella normalità. I più frequentemente lamentati sono:

  • L’aggressività nei riguardi di altri maschi non per competizioni territoriali o per conquista della femmina ma per paura o per mancata socializzazione
  • montare le persone
  • dimostrare possessività nei confronti di un essere umano di sesso opposto.

 

3. IN QUALI PROBLEMI COMPORTAMENTALI E’ UTILE LA CASTRAZIONE?

E’ intuitivo che la castrazione sarà tanto più utile quando più il problema è legato alla funzione sessuale del cane maschio. Va considerato che il cane "diventa maschio" prima ancora di nascere perché grazie all’effetto del testosterone, l’ormone che maggiormente determina il comportamento maschile, aree del cervello del feto si "mascolinizzano".

Il processo di mascolinizzazione termina quando il cane diventa adolescente in quanto vi è un aumento della produzione di testosterone nei testicoli quando verso i 6-7 mesi. A questa età i livelli di ormone divengono sufficientemente elevati da dar luogo allo sviluppo delle caratteristiche sessuali secondarie che consentiranno all’animale di competere per le varie risorse tra cui la più importante è la possibilità di accoppiarsi e riprodursi.

La maggior parte dei comportamenti sgraditi insorgono nel periodo compreso tra l’inizio della maturità sessuale (6-7 mesi) e il raggiungimento dell’età adulta (1.5-3 anni a seconda della razza.

Prendiamo ora in considerazione i comportamenti sessualmente differenziati che maggiormente vengono riportati come problemi dai proprietari:

 

3.1 La marcatura con urine

Il progenitore del cane dei nostri giorni è il lupo, un animale che viveva (e vive, anche se il lupo di oggi è diverso dal lupo che diede origine al Canis familiaris) in branchi con un’organizzazione sociale gerarchica e un territorio di caccia che doveva essere controllato e delimitato.

In quel contesto marcare il territorio con le urine depositando spruzzi su superfici evidenti aveva più di un significato:

  • tenere lontani gli intrusi e lasciare messaggi che comunicassero i confini a membri di altri branchi. In questo modo i lupi evitavano molti conflitti dovuti all’invasione del territorio da parte di membri di branchi diversi.
  • Comunicare la propria posizione sociale acquisendo così il diritto non solo ad accoppiarsi e riprodursi ma anche a godere di altri privilegi.

 

Lo sviluppatissimo senso dell’odorato del lupo (e dei nostri cani) è in grado di "leggere" questi messaggi. Oltre alle caratteristiche dell’odore, particolari per ogni soggetto, anche l’altezza degli spruzzi di urina può comunicare il grado gerarchico .

Anche se la marcatura con urine è tipica del maschio, vi sono femmine particolarmente determinate che fanno l’atto di alzare la zampa e urinare come maschi.

Da questa spiegazione etologica si può comprendere come mai molti cani, anche se sterilizzati, alzano la zampa e spruzzano urine: la marcatura del territorio ha anche una funzione di affermazione del proprio stato gerarchico e di delimitazione del territorio.

Spesso viene consigliato di castrare il cane che urina in casa, e i risultati possono essere soddisfacenti anche se va tenuto in considerazione che la maggior parte delle volte la castrazione da sola non risolve il problema: è necessario un programma di modificazione comportamentale.

 

3.2 Aggressività fra cani maschi

La pacifica coabitazione di più cani nella stessa famiglia dipende da diversi fattori, e il sesso dei cani è uno di questi fattori. Considerato il tipo di organizzazione sociale del branco, due maschi in età riproduttiva dovranno forzatamente stabilire una gerarchia, cioè decidere chi è il dominante e chi è il sottomesso. Se un cucciolo raggiunge la maturità sessuale e c’è un altro cane maschio adulto è probabile che vi sia un periodo di conflitto per arrivare ad affermare o riaffermare la superiorità dell’uno o dell’altro. Questo è tanto più vero quanto più i cani sono della stessa taglia. Per ristabilire l’equilibrio è necessario che questo conflitto si risolva e il numero e la gravità degli scontri necessari varia da cane a cane e da situazione a situazione. Immaginiamoci di essere una persona adulta ed equilibrata e di trovarci improvvisamente di fronte ad un adolescente strafottente e irrispettoso: il ragazzo va rimesso a posto. Altra situazione: un giovanotto forte e intelligente che deve sottostare ai capricci di un vecchio debole e un po’ "arteriosclerotico" che comunque non sarebbe in grado da solo di controllare la situazione. Sono due esempi "antropomorfizzati" di conflitto gerarchico che possono far capire quanto è importante che i cani risolvano i loro conflitti.

Il consiglio in generale è di lasciare che i cani trovino da soli il loro equilibrio perché l’intervento dei padroni, anche se involontariamente, spesso peggiora la situazione e inasprisce le lotte.

Se però il cane più debole non si dà facilmente per vinto, castrarlo può essere una buona soluzione: sarà meno reattivo e meno impulsivo.

A volte non è facile stabilire chi è il più debole fra i due e, come "ultima spiaggia" prima di separare i cani definitivamente, si può decidere di castrarli entrambi.

In ogni caso è importante, che si decida o meno per la castrazione, che i proprietari vengano informati su come gestire i cani dal punto di vista comportamentale ( come fare "atto di riconoscimento" del cane più forte) e come stabilire essi stessi il controllo su ENTRAMBI i cani.

Un altro comportamento sessualmente differenziato è l’aggressività verso altri cani maschi non appartenenti alla famiglia. I cani maschi, come i maschi di molte specie, tendono a mostrarsi aggressivi verso maschi estranei che invadono il loro territorio. Per questo si possono osservare, dopo la maturità sessuale, atteggiamenti aggressivi durante le passeggiate quando due cani maschi si incontrano in un territorio ritenuto "privato" come la strada dove passano ogni giorno o il giardinetto dove sono soliti urinare.

Se questo tipo di aggressività avviene sia al guinzaglio che senza guinzaglio e insorge dopo la maturità sessuale la castrazione può essere utile perché il cane diviene meno reattivo, il suo desiderio di "dominare" si riduce e il cane "odora" meno come un maschio, suscitando negli altri cani reazioni meno aggressive.

Se invece il cane si dimostra aggressivo quando è al guinzaglio ma si comporta diversamente quando è libero (per esempio fugge quando vede altri cani) e l’insorgenza del comportamento non è legata alla maturità sessuale bisogna prendere in considerazione altre motivazioni alla base dell’aggressività . Il rischio di castrare un cane che dimostra aggressività perché ha paura degli altri cani ( perché non è stato ben socializzato, ha avuto esperienze traumatiche o altro) è che, dopo la castrazione, il tipo di messaggio ferochimico che emana ( "odore di maschio") cambia e i cani maschi potrebbero tendere ad avvicinarsi più facilmente scatenando reazioni di paura che potrebbero diventare incontrollabili.

 

3.3 Le "Fughe d’amore"

Se il cane scappa per seguire una femmina in calore (l’odore di una femmina in calore può essere sentito a chilometri di distanza) la castrazione può essere l’unica alternativa al tenerlo perennemente rinchiuso o legato.

Se invece il cane scappa solo perché fuori di casa o fuori dal giardino ci sono cose molto eccitanti e divertenti come prede (talpe, topolini, lucertole), amici con cui giocare, la spazzatura del vicino o semplicemente andarsene in giro ad annusare le novità castrarlo non servirà a nulla.

 

3.4 Montare

Montare è un comportamento sessuale normale ed è un atto necessario per la funzione riproduttiva.

I cuccioli spesso "montano" oggetti (cuscini, coperte, animali di peluche) ed è per loro una sorta di gioco che può diventare sempre più frequente se il padrone mostra di divertirsi e quindi "premia" questo comportamento.

Se le monte sono invece rivolte a persone e persistono anche quando il cucciolo è cresciuto, il loro significato può anche essere differente: montare (o meglio "cavalcare") può rappresentare una dichiarazione di status nei confronti del padrone o di chiunque venga cavalcato.

La castrazione spesso rende molto meno frequente questo comportamento ma bisogna tenere conto del significato gerarchico del montare e non solo del suo significato sessuale: i cavalcamenti potrebbero persistere se il cane non è correttamente inserito nella famiglia dal punto di vista gerarchico.

 

3.5 Possessività nei confronti della femmina

I cani possono dimostrarsi possessivi nei confronti di una femmina in estro e reagire aggressivamente contro chiunque, cane o persona, cerchi di avvicinarsi.

Vi sono cani che assumono lo stesso atteggiamento nei confronti della proprietaria, mostrandosi aggressivi con chiunque tenti di avvicinarsi ( anche contro il marito o il fidanzato!) e, se la proprietaria ha bambini, possono anche diventare possessivi nei confronti dei piccoli come fossero i loro cuccioli.

La possessività è comunque una caratteristica comune a tutti i cani, maschi e femmine. Mostrarsi aggressivi se qualcuno tocca i loro giochi o la ciotola del cibo è un comportamento frequentemente lamentato. In questi casi castrare non serve, anche se potrebbe rendere l’animale un poco meno reattivo.

Invece la castrazione di un cane maschio che dimostri aggressività nei confronti di chi si avvicina a una femmina in calore che vive con lui può essere molto utile.

Se l’oggetto della possessività è un essere umano è indispensabile un programma di modificazione comportamentale.

 

 

4. E’ GIUSTO CASTRARE UN CANE?

Che la castrazione del cane maschio, come la sterilizzazione di un cane femmina, sia un atto "innaturale" è sicuramente vero: ma è forse "naturale" il comportamento che chiediamo ai nostri cani?

Privare del desiderio sessuale un animale domestico significa anche sollevarlo da pulsioni che non può soddisfare e quindi dalla sofferenza e dalla frustrazione derivante dal non potersi accoppiare.

4.1 I vantaggi in generale

Il cane castrato non è un "cane a metà" e, nonostante i luoghi comuni che frequentemente si sentono riguardo alla castrazione, le capacità di apprendere e interagire con il padrone e con altri animali non vengono affatto menomante. Al contrario, un cane castrato è spesso più facile da educare ed addestrare perché è meno distratto.

Il fatto che sia meno impulsivo è solo un vantaggio per quanto riguarda il suo rapporto con gli esseri umani, gli altri cani e l’ambiente in generale.

Se è spesso vero che i cani castrati dimostrano più appetito questo non ha come obbligata conseguenza che essi diventino obesi. Se la dieta viene tenuta sotto controllo il peso non aumenterà.

4.2 Gli svantaggi in generale

Uno degli svantaggi principali, dal punto di vista comportamentale, è che alcuni cani castrati diventano "interessanti" dal punto di vista sessuale per gli altri cani maschi (vedi par. 3.2). Questo significa che possono essere "presi d’assalto" e quindi sviluppare reazioni aggressive o di paura nei riguardi degli altri cani. Pare che questo aspetto sia più evidente subito dopo la castrazione e poi tenda a diminuire.

Alcuni cani, raramente, possono avere delle alterazioni riguardo all’aspetto del pelo: in questi casi è necessario consultare un dermatologo veterinario.

  1. QUANDO CASTRARE?

In generale se si decide di castrare un cane come misura preventiva l’età più consigliabile è quella intorno agli otto mesi. In questo modo alcuni comportamenti sgraditi legati all’attività sessuale (fuggire in cerca di femmine, marcare con urine) vengono prevenuti.

Quando si procede alla castrazione in età più avanzata bisogna tenere conto che molti comportamenti si sono evoluti e hanno assunto caratteristiche e motivazioni diverse in seguito all’apprendimento e quindi saranno più difficili da modificare. Un esempio tipico è la fuga: se all’inizio un cane fuggiva per cercare la femmina col tempo e con il continuo scorrazzare libero può aver imparato che fuori dal suo giardino ci sono anche tante altre cose interessanti: prede da cacciare, altri cani con cui giocare…

In questo caso la motivazione iniziale diventa solo una parte del problema e, con la castrazione, non si toglie completamente il desiderio di fuggire al cane: fuggirà per cercare tutte quelle cose piacevoli che col tempo ha scoperto esistono nel mondo esterno.

Questi fattori vanno considerati : la castrazione in questi casi non è inutile ma è solo una parte della terapia.

Si può comunque castrare ad ogni età e i rischi che un cane che si è già accoppiato soffra psicologicamente perché è stato castrato sono inesistenti: il cane non percepirà sé stesso come un castrato ma semplicemente non sentirà lo stimolo sessuale.

 

CONCLUSIONI

La castrazione del cane maschio è un intervento non ancora largamente diffuso nel nostro paese e il suo valore preventivo per quanto riguarda il controllo del randagismo e il benessere di animali e padroni è senz’altro sottovalutato.

L’intervento di castrazione viene spesso percepito come un atto di crudeltà nei confronti dell’animale, un intervento che lede la sua integrità psicologica oltre che fisica.

Considerate le condizioni in cui la maggior parte dei cani vivono, le necessità dei padroni di controllarli sia dentro che fuori casa e i doveri civici e morali che la nostra società ci impone può essere più umano e rispettoso della dignità e del benessere di molti cani decidere di procedere alla loro castrazione.

 

Creazioni: Mike & Greta

©AlanoAlano 2001-2002

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