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STORIA

 

L’antenato dell’Alano attuale, il grande cane fulvo, di costruzione più pesante del nostro e più simile al mastiff nel tipo, era conosciuto da molti secoli in molte parti del mondo. Probabilmente il mastiff e l’alano possiedono antenati comuni, e solo dopo decenni di allevamento selettivo,”l’Apollo di tutte le Razze” si è trasformato nel bel cane che noi oggi conosciamo.

Il naturalista Buffon è stato il primo a riferirsi al gigantesco cane fulvo chiamandolo “Grande Danese”, descrivendolo come il vero discendente del molosso e degli Alani.

Egli usò il nome “Grande Danese” per distinguere questo cane dal “Piccolo Danese” imparentato in qualche modo con il dalmata; è interessante notare che le persone che si sono occupate di entrambe le razze spesso parlano del dalmata indicandolo come “Piccolo Danese”, anche perché le due razze presentano alcuni dati del comportamento e del carattere simili.

Gli scrittori hanno sempre collegato e paragonato il dalmata all’alano, da Youatt (1854) e Stonehenge (1876) fino a Ash che ultimamente (1927) ha incluso nello stesso capitolo dalmata e alani.

Tuttavia le due razze non presentano nessuna altra somiglianza,oltre alla struttura. Le macchie del dalmata e la pezzatura dell’alano arlecchino sono del tutto differenti, anche se alcune notizie riguardanti l’antico dalmata lo descrivono “dall’aspetto di segugio”  e con mantello “pezzato”.Tuttavia  si ritiene che questa sia  una pura coincidenza e che l’alano non sia direttamente imparentato con il dalmata.

Sappiamo che i cacciatori Assiri possedevano dei grandi cani da caccia dal pelo raso e nel ”The Natural History of the Dog” di Richard e Alice Fiennes è riprodotto un disegno del 600 a.C., che li raffigura. Nel secondo volume del libro “The dog book” di James Wastson Heinemann c’è un’altra illustrazione degli Alaunts con Gaston Phoebus e i suoi cacciatori. Questi cani ci vengono descritti alti al garrese da 70 a 78 cm. e Richardson scrivendo nel 1848 li dichiara di statura gigantesca alti al garrese dai 75 agli 80 cm.

Attraverso gli scavi archeologici è stato scoperto che sono esistiti cani dall’aspetto simile all’alano in Russia, in Polonia e nella Germania. I Romani, popolo altamente sviluppato, commerciavano con gli Assiri in argento ed avorio, ed è probabile che i grandi cani di questi ultimi venissero importati attraverso gli scambi commerciali.

 

I Romani allevavano cani di pura razza per i giochi da circo, e a questo scopo avevano la necessità di animali agili, dalla costruzione più leggera. A quei tempi erano famosi i cani della Britannia  che essi avevano importati e dei quali si diceva che “erano capaci di spezzare il collo di un vitello”. Gli imperatori romani avevano istituito un incaricato speciale che veniva chiamato il “procuratore dei cani”; esso viveva ad Winchester, conosciuta come “Città dei cani”, e il suo compito consisteva nel procurare i migliori soggetti possibili per mandarli a Roma.

Danziel ci narra che molto prima della conquista romana vi erano in Britannia cani molto simili all’alano; portati in questa isola dai Sassoni  per cacciare l’orso, più tardi essi vennero raffigurati nelle illustrazioni delle scene di caccia del XIV e XV secolo come Alani (Alanunts).

Buffon e Sydenham Edwards ci danno le prime notizie su questa razza della Britannia, riferendoci che la sua scomparsa da questo paese, fu dovuta alla tendenza che avevano questi cani a lottare fra loro.

 

Nei secoli XVI e XVII furono molto famosi i Mastiff detti di Lyme, che erano molto più simili all’alano che al Mastiff, ed erano appunto allevati a Lyme Park, (residenza della famiglia Legh per 600 anni dal 1346 al 1946), molto ricercati;  a qui tempi di essi veniva fatto prezioso dono di tutte le corti reali europee. Purtroppo la stirpe di questi cani si estinse nel XIX secolo. Osservando l’immagine di Lyme Mastiff che si trova ora alla Lyme Hall, si nota una straordinaria assomiglianza di questo cane con l’alano. E’ assai probabile che questa straordinaria e bellissima razza allevata a Lyme Park , (ora appartenente al National Trust), abbia una profonda influenza sui primi sviluppi dell’alano.

Nel medioevo questi cani simili all’alano erano molto numerosi in Europa, dove principi e ricchi  signori dell’epoca tenevano grosse mute di cani per cacciare l’orso, che a quei tempi popolava le foreste; questi cani erano noti come  “cani da orsi” e sono riconoscibili in molti quadri ed illustrazioni che rappresentano scene di caccia all’orso.

Durante la caccia alcuni di questi cani subivano gravissime mutilazioni da parte dell’orso, nei punti di più facile presa, e per questo motivo nacque l’usanza di tagliar loro le orecchie, per evitare che le stesse venissero strappate via o lacerate nella lotta. A quasi tutti i cani da orso dell’epoca venivano mozzate le orecchie e col passar del tempo l’operazione del taglio degli orecchi assunse anche valore estetico; oggi invece  gli orecchi vengono tagliati in modo da assumere una forma allungata ed elegante.

A caccia di orsi i cani dovevano cercare di trascinare la loro preda a terra, inesorabilmente attaccati ai suoi orecchi, sforzandosi di far crollare la bestia inferocita.

L’antico istinto di cacciatori è sempre presente negli alani, e quando essi sono particolarmente eccitati, il più delle volte, afferrano la mano o la manica del padrone per gioco: per il padrone questo è normale ma all’estraneo questo comportamento spesso apparirà pericoloso!

In Inghilterra questi cani , che erano animali forti , e con lunghe gambe, venivano allevati dall’aristocrazia nel XV e XVI secolo ed erano apprezzatissimi a corte. Molti cani inglesi furono portati in Germania e incrociati con cani da orso originari del luogo.

Quest’importazione di cani inglesi in Germania venne interrotta nei secoli XVII XVIII, dal momento che allora i tedeschi avevano la possibilità di allevare l’alano, servendosi dei cani che ormai possedevano in gran numero, poiché la razza si andava diffondendo ogni giorno di più. In questo periodo i tedeschi allevarono due tipi di alano, con caratteristiche assai differenti, ed originari di diverse regioni dello stesso paese: mentre quelli che venivano dal  Nord avevano una costruzione pesante, torace profondo e temperamento assai coraggioso, i cani del sud invece presentavano una costruzione più elegante e anche la tendenza ad avere un carattere leggermente nervoso.

Senz’altro non esiste un’altra razza di cani che abbia cambiato il proprio nome così spesso.

 

L’alano nei secoli XVI - XVII veniva quasi sempre chiamato “Cane Inglese” (English Dogge), ma dal 1680, cioè da quando esso venne allevato intensamente presso le Corti tedesche, gli esemplari più grandi e più belli erano chiamati Kammerhunde (Chamber Dogs); essi si distinguevano perché indossavano collari dorati e riccamente ornati.

I cani meno belli portavano un collare rifinito in argento ma in seguito tutti gli alani furono chiamati senza distinzione “cani inglesi” (English Dogge). Ciò starebbe a dimostrare che i tedeschi consideravano gli alani di origine inglese, anche se molto più tardi essi fecero dell’alano la loro razza nazionale.

Per tornare all’origine dell’alano leggiamo nel libro intitolato “Great Danes Past and present” del Dr. Morel Mackenzie:

“Per quante ricerche abbia potuto fare, mi sembra di poter  dichiarare che l’alano abbia abitato sino dai tempi  più antichi le isole inglesi”.

Frederick Becker nel 1905 nel libro “The Great Dane” dichiara che “i primi esemplari di questa razza importati dall’Inghilterra, provenivano dalla Danimarca e ciò spiegherebbe perché fin da qeui tempi questi cani abbiano ricevuto dagli inglesi il nome “grande danese” (Great Dane).

Nel libro di virginia Keckler si parla dell’incisione di Richard Blomes del 1686, in cui è raffigurata una caccia all’orso in Danimarca. Nel quadro si vedono tredici grandi segugi, la maggior parte dei quali ad orecchi mozzate; delle dimensioni e dalla costruzione si può dedurre che i cani rappresentati siano alani.

Virginia Keckler dice  di essersi “occupata  in particolare del colore dei mantelli dei cani rappresentati nell’incisione: alcuni hanno il mantello grigio, altri macchiato e in particolare, un cane ha il mantello piuttosto insolito dell’alano arlecchino, con le orecchie completamente nere e una grande macchia nera sulla spalla”.

 

Molti scrittori intorno al 1500 e al 1600 parlarono degli alani e li descrissero nei loro libri: ad esempio Holinshed nel 1560, Camden nel 1568, Ware nel 1654 e Evelyn nel 1660-1670. Alexander Pope (1668-1744) forse ha posseduto l’alano più famoso di tutti i tempi, un cane chiamato Bounce, che fu suo  fedelissimo compagno per molti anni e che divenne famoso attraverso i libri del suo padrone.

Il principe di Galles ammirava questo cane e in un secondo momento Pope regalò un cucciolo di alano al principe. Alexander Pope aveva notoriamente un cattivo carattere e anche una salute abbastanza cagionevole, ma nonostante i suoi violenti scoppi d’ira lui e Bounce furono legati da un profondo affetto. Pare che gli alani possiedano un sesto senso per giudicare l’indole delle persone e Bounce non fece eccezione a questa regola, quando prese in antipatia il nuovo servitore assunto dal suo padrone. Poiché Pope era  in valido aveva bisogno di essere trasportato, la sera stessa in cui il nuovo servitore era stato assunto, fu questo ad accompagnare lo scrittore a letto. Più tardi Pope si svegliò e si accorse che un uomo si stava avvicinando al suo letto impugnando un enorme coltello; paralizzato pope gridò per chiamare il servitore, ma fu Bounce che si gettò prontamente al salvataggio del suo padrone balzando prontamente addosso all’intruso. Il fallito omicida si dimostrò essere il servitore, ma non fu mai scoperto per quale motivo volesse ammazzare il suo padrone.

Nel 1387 Gaston de Foise  scrisse il suo libro immortale “Livre du chasse”, illustrato con grande abbondanza, e nel quale si possono vedere anche immagini di alani. Senza dubbio questi cani sono alani, dal momento che si rappresentano assai diversi dai Mastiff.

Evelyn scrivendo negli anni 1660-1670, descrisse l’alano come “un animale statuario, capace di battere il feroce Mastiff”. Da queste parole appare chiaro che già allora le due razze si distinguevano nettamente, nonostante che qualche scrittore ci riferisca che in Inghilterra, a quei tempi, era presente solo il Mastiff. Ray nel 1697, riferendosi all’alano, dice che questo è il cane più grosso che egli abbia mai visto,e Goldsmith, nel 1770 parla del Irish Wolfhond, ma era più robusto e ricordava molto l’aspetto del “French Matin” (mastino francese) o dell’alano.(Di nuovo viene riconosciuta la razza dell’alano, come una razza a se stante).

Stradone ci parla di un Greyhound molto più grande e molto potente allevato dalle popolazioni dei Celti e di Picti, e tenuto in grande considerazione; questo cane fu anche importato nella Gallia per essere usato a caccia. Il dottor Morel Mackenzie ci parla di un quadro che ha molto colpito la sua immaginazione, nonostante non ricordi esattamente il luogo in cui l’ ha visto; “in questo quadro era rappresentato un vichingo nella sua barca a vele spiegate, mentre a poppa si ergeva statuario un alano blu”.

Non c’è alcun dubbio che la razza godesse di una grande popolarità nel medioevo, dal momento che nei quadri di Snyder, Rubens e Paolo Veronese spessissimo appaiono alani.

Nel 1807 fu regalata una coppia di grandi cani tigrati, chiamati “segugi da orso”, a S.A.R. la duchessa di York: esiste un bel quadro che rappresenta questa coppia di cani, Hannibal e Princess, con una cucciolata, e dalla immagine si può riconoscere in questi animali senza dubbio degli alani, nonostante che le loro teste manchino di quella potenza  che è presente nei cani allevati oggi. L’Hannibal di cui parliamo ora non deve essere confuso col famoso Hannibal il Grande, che fu importato dalla Germania e che nacque almeno cento anni dopo.

Otto Kreckwitz  di monaco, grande conoscitore della razza, non ha dubbio sulle origini remote dell’alano; secondo lui la prima notizia sulla razza, (che lui indica con il nome di German Dogge), la ricaviamo “dall’incisione di un cane su una moneta greca trovata a Palermo, risalente al V sec. A. C., che si trova oggi al Royal Museum di monaco. Questo cane dalle orecchie mozzate è identico all’alano dalle lunghe gambe, ed ha un collo molto armonioso”. Kreckwitz chiama questo cane  German Dogge, riferendosi al fatto  che il nostro alano attuale ha avuto il suo sviluppo in Germania, motivo per cui ad esso spetterebbe l’appellativo di tedesco come, allo stesso modo, gli inglesi chiamavano il Mastiff loro cane nazionale.

In Germania l’alano è stato indicato con diversi nomi, che variavano anche da regione a regione; è stato chiamato cane di Ulm, cane da orso, cane tedesco, Mastiff tedesco, e Tiger Mastiff.

Secondo una lettera scritta da Vere Shaw, e pubblicata su “The book of the dog” Gustav Lang aveva affermato che “tutti gli altri nomi dovevano essere aboliti e che la razza doveva essere chiamata Mastiff tedesco”: tuttavia, non si sa bene per quale motivo il nome mastiff tedesco non fu mai usato e prevalse il nome di cane tedesco (Deutsche Dogge), che rimane tuttora in Germania per indicare il nostro alano.

In un libro pubblicato nel 1906, di Radon Lee, intitolato “Modern Dogs”, impariamo che l’alano fu un cane apprezzatissimo in Inghilterra. Ci dice questo autore che “sia

 Gli uomini che le donne amavano moltissimo questa razza nonostante che queste ultime spesso non riuscissero a dominare il potente cane”. L’autore  ci dice anche che “questo cane bellissimo ed armonioso  possedeva un carattere  particolare e molto forte, e che spesso, nei momenti di massima eccitazione, non poteva essere controllato”: per Radon Lee l’alano “non è da considerarsi assolutamente un cane da compagnia o comunque da tenersi in casa”.

A quei tempi  si era sviluppato un gran terrore per l’idrofobia, e per questo motivo venne emanata un’ordinanza secondo la quale tutti i cani dovevano esser tenuti a catena e portare una robusta museruola. Questo fu un duro colpo per l’alano perché la museruola lo spaventava molto  e lo rendeva feroce, tali condizioni  non erano sopportabili per questo nobile animale, in ogni modo era piuttosto difficile tenere isolato l’alano con una certa sicurezza , e il problema dell’idrofobia era talmente sentito che fu deciso di sopprimere molti soggetti. Come ci riferisce Radon Lee:”dove una volta si potevano incontrare una dozzina di questi cani da orso, in quel periodo non se ne trovava alcuno “.

Comunque il carattere dell’alano oggi è molto mutato, e questi cani sono diventati famosi per il loro comportamento leale e per il loro enorme attaccamento al padrone.

Il famoso statista tedesco, il principe Otto Von Bismark, nutriva notoriamente un grandissimo amore per gli alani e ne possedette diversi durante tutta la sua vita. Poco mancò che uno di questi cani causasse un grave incidente politico, avendo preso antipatia un diplomatico russo!

Pare che il cancelliere tedesco e il primo ministro russo Gortschakoff stessero parlando in modo animato. Il primo ministro russo muoveva le mani nell’eccitazione e il cane Tyras, che stava accucciato sul tappeto, per questo motivo pensò che il suo padrone fosse in pericolo: saltò addosso all’orgoglioso russo e lo sbattè a terra! Furono fatte profonde scuse le quali per fortuna furono accettate; il primo ministro non era stato morso ma solo molto spaventato. Per fortuna la pace europea non fu turbata!

Prima di prendere una decisione Bismark dava molto importanza al fatto che un altro suo alano di nome Sultan avesse preso o meno in simpatia una determinata persona.Si legge in “Modern Dogs” di Radon Lee che “quando Bismark studiava legge, e quando era ufficiale a Berlino, nei suoi numerosi viaggi durante la sua carriera diplomatica a Francoforte, a St. Petersburg, a Parigi, a Varzin come pure a Friedrichsruh, portava sempre con se come compagni uno o più alani. Probabilmente quello a cui Bismark fu più affezionato fu Sultan, che morì a Varzin nel 1877”.

 

Nella “Kennel Gazzette” uno scrittore ci ha lasciato la seguente interessante descrizione del cane di Bismark, che desidero riportare qui, per illustrare quello che è il carattere e il comportamento dell’alano: “Di tutti i cani che hanno avuto un posto nella storia, Tyras, il famoso cane di Ulm, del cancelliere tedesco, è l’unico la cui morte sia stata ritenuta notizia  di tale interesse da essere comunicata in tutto il mondo come evento assai importante, e di interesse non solo europeo ma mondiale. Il ricordo di Tyras non spense di certo con la sua morte, e appena la  notizia della sua fine fu data al mondo, il giovane imperatore in visita al principe Bismark nel giorno del suo compleanno, portò in regalo un altro cane della razza di Tyras”.

Per circa sessant’anni il principe Bismark possedette cani di questa razza e spesso ne ebbe di misura veramente eccezionale: il primo cane di questo tipo li acquistò quando viveva con i genitori a Kniephof, uno dei cani più grandi che si fossero mai visti, che divenne oggetto di paura, e di timore riverenziale da parte degli abitanti del distretto. In seguito il cane accompagnò il suo giovane padrone al collegio di Gottingen e lì si fece rapidamente notare.

 

Una volta, quando Bismark era stato mandato a chiamare dal rettore per aver gettato dalla finestra una bottiglia vuota, portò con sé il suo enorme cane, con grande spavento del reverendo dignitario, il quale immediatamente si nascose dietro l’alto schienale della sedia e vi rimase fino a che l’animale non fu chiuso fuori dalla stanza! Oltre alla punizione che gli fu attribuita per la sua colpa,Bismark fu multato di cinque telleri per aver portato “quella belva terrificante dentro lo studio privato del Rettore”.

 

Prima che alla razza venisse dato un nome ufficiale esisteva una varietà che veniva chiamata Tiger Dogge. In Germania con la parola “Tiger” non si voleva indicare il colore di una tigre ma, bensì il colore del mantello di un cavallo bianco con piccole macchioline nere, (Tiger Horse), che si distingueva dal cavallo pezzato e che ra molto simile all’Appaloosa o al vero cavallo indiano.

Scheimeideberg, ci ha lasciato la seguente descrizione del cane a quei tempi. “Alto, elegante, con la testa piuttosto lunga, canna nasale di media lunghezza, larga e non a punta; tartufo grande e nero, che può essere di color carne o macchiettato nei Cani Tiger; labbra appena pendenti, orecchie appuntite e attaccate alte, occhi marroni, non troppo chiari (eccetto che nei cani Tiger i quali possono avere spesso occhi vitrei); aspetto vivace e attento, un bel collo lungo e robusto; senza giogaia, torace largo e profondo, schiena lunga e dritta, piedi raccolti, e unghie forti e lunghe, cosce muscolose, ginocchia alte come nei Greyhound, coda non troppo lunga che deve arrivare più o meno ai garretti e che deve essere portata  come continuazione della schiena  e mai arrotolata su di essa; il pelo del mantello deve essere corto e morbido su tutto il corpo, particolarmente sulla coda; sono permessi gli speroni ai posteriori se sono solidi; i colori possono essere nero lucente, “ondeggiante o cangiante” (“wavy”), blu, possibilmente senza macchie o tigrato con occhi vitrei”.

Questo standard riferitoci da Scheimeideberg è probabilmente il primo studiato in Germania. Molte delle caratteristiche a cui si fa riferimento sono le stesse dell’alano moderno, tuttavia quando si parla di colore “Wavy”, cioè, alla lettera, cangiante o ondulato, è difficile immaginare che cosa l’allevatore tedesco volesse dire.

 

Pare che gli inglesi siano sempre stati criticati perché incrociavano fra loro cani di diverso colore e un altro allevatore tedesco, molto famoso in quel periodo, ha scritto alcune righe sull’argomento: “La colpa più grande degli inglesi è di mescolare i colori…..Gli arlecchini devono essere neri e bianchi. Noi preferiamo i colori puri ma questo non sembra essere il caso degli allevatori inglesi”.

Nel “The Dog Enciclopedia”, E. Malay Scott scrive:”un colore perfetto ha molta importanza ma non può essere considerato un punto essenziale, infatti esso non influenza né le forme armoniose né il carattere dell’alano e la bellezza di questo cane può essere ottenuta anche indipendentemente dal suo colore. Il colore può essere  il completamento di una struttura fisica ben fissata”.

Hannibal il Grande, nato alla fine del secolo scorso, ha goduto la fama di essere stato uno dei più belli alani allevati in Germania. I suoi antenati sono avvolti dal mistero, poiché esso fece la sua improvvisa comparsa al mercato di monaco e fu immediatamente venduto al signor Ulrich per quella che per qui tempi era una cifra enorme: 150 sterline. E’ difficile poter comprendere questa mancanza di notizie riguardo alla nascita e all’allevamento di Hannibal, dal momento che di solito i tedeschi si sono sempre sforzati di avere notizie precise su tutti i loro cani. Sebbene di questo cane si sia sempre parlato come di uno, dei più belli alani mai esistiti, sappiamo che il suo colore non era altrettanto bello, nonostante non se ne conoscano i particolari. La mancanza di notizie sul suo pedigree potrebbe essere spiegata col fatto che questo cane aveva un brutto mantello, poiché i tedeschi hanno sempre dato, nel loro allevamento, moltissima importanza al colore.

Hannibal il Grande fu portato in Inghilterra, ma non fu un buon riproduttore; purtroppo la sua vita fu breve ed ebbe una triste fine perché morì nel suo canile strangolandosi per disgrazia.

L’alano in Inghilterra ha avuto una carriera  movimentata. All’inizio fu anche sfiorata l’estinzione  della razza dovuta, come abbiamo già accennato, al terrore per idrofobia, che pervase questo paese verso la fine del XIX secolo. In seguito  a ciò divenne necessario  importare i cani dalla Germania, con grosse spese; questi cani erano obbligati, tra l’altro, a fare una quarantena di sei mesi. Appare chiaro che in questo modo l’importazione  di nuove linee di sangue  era molto limitata,  e per questi motivi i cani venivano  troppo spesso incrociati tra loro, con pericolose conseguenze.

La situazione sembrava andare sempre più migliorando, con l’aumentare  degli appassionati dell’alano, quando la razza subì un altro terribile colpo. Il re Eduardo VII (poi Principe di Galles), espresse la sua disapprovazione per quanto riguardava il taglio delle orecchie, in realtà non è così. Il desiderio di Re Eduardo VII non è mai diventato una legge; nonostante ciò tutti gli allevatori attuali nonché il Kennel Club, per quanto lo riguarda, condannano severamente la pratica del taglio degli orecchi. Se il proprietario taglia o fa tagliare le orecchie al proprio alano, in Inghilterra il Kennel Club non accetterà l’iscrizione delle cucciolate nate da questo cane. Tale restrizione non si applica ai cani importati che abbiano già orecchi mozzati, i quali tuttavia non possono partecipare alle esposizioni altro che “fuori concorso”.

In nessun libro sull’alano si può ritrovare la notizia che il famoso Scout Americano, Colonnello William Cody, in seguito conosciuto in tutto il mondo come Buffalo Bill, è cresciuto con un alano. Nel suo libro intitolato “L’ultimo dei grandi Scouts,il Colonnello William Cody”, Helen Cody Westmore, (sorella del Colonnello Cody), descrive dettagliatamente come essa ed il fratello, da piccoli, crebbero assieme al loro adorato alano chiamato Turk.

Questo cane sembra avere avuto una grande influenza sui due ragazzi Cody, dal momento che Turk possedeva delle qualità preziose, che essi ammiravano.

Quando Buffalo Bill da ragazzo descriveva il suo cane, parlando di lui diceva: “un cane di Ulm, un Mastiff Tiger, un cane da orso tedesco, un alano: Turk è tutti loro messi assieme”.

Cody aveva circa dieci anni quando Turk fu morso da un cane rabbioso: questo portava ad un’unica conclusione, ed un triste giorno quando il giovane Bill er a fuori e non poteva sentire, fu deciso di sparare al fedele Turk. Una piccola triste processione  accompagnò il corpo di Turk sul lato orientale del Cody Hill dove al cane fu fatto il funerale, e dove fu sepolto. Per segnare il posto Buffalo Bill trovò un enorme pezzo di pietra rossastra, molto comune da quelle parti, la squadrò e vi incise sopra a grandi lettere il nome del suo cane.

Più tardi Buffalo Bill divenne famoso in tutto il mondo e giunse in Europa col suo Wild West Show. Si possono vedere alcune fotografie dello Show in cui è presente anche un alano.

 

 

Molti scrittori hanno raccontato la storia dell’alano, e col passare del tempo poche notizie sono andate smarrite mentre altre nuove ipotesi sono state aggiunte.

Quasi tutti gli esperti sono d’accordo nel dire che cani di grande taglia sono stati ritratti e sono stati  conosciuti nei secoli, e che almeno un tipo di questi cani enormi non aveva né la struttura del pesante Mastiff, né la costruzione leggera del Greyhound. Nel rappresentare le teste di questo tipo di cane, gli artisti ci hanno sempre mostrato degli alani. Mentre sarebbe assurdo sostenere che una razza sia potuta rimanere pura attraverso i secoli, tuttavia per l’alano il tipo è rimasto, nonostante l’immissione di diverse linee di sangue: ciò ha dato la possibilità ai primi appassionati della razza di selezionare e allevare il tipo da loro preferito e che ritenevano degno di essere perpetuato.   

 

                                                    Tratto da : L’Alano di Jeam Lannig

                                                                        Traduzione di Costanza Rimini

                                                                                  Editoriale Olimpia

 

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